Il castello è costruito in carparo, un tipo di pietra calcarea molto diffusa nel Salento, nota per la sua durabilità e resistenza alle intemperie, il che rende la struttura particolarmente resistente nel tempo. Inizialmente circondato da nove torri, oggi ne rimangono solo cinque, testimoni della sua storica funzione difensiva. Queste torri erano originariamente utilizzate per sorvegliare l’area circostante e per difendersi dagli attacchi.

Un altro elemento distintivo è l’ampio fossato che circonda quasi completamente il castello. Un tempo pieno d’acqua, il fossato fungeva da ulteriore barriera contro gli intrusi, rendendo l’accesso al castello molto più difficile per chiunque non fosse benvenuto.

Nel corso della sua storia, il castello ha subito trasformazioni significative. Verso la fine del XVI secolo, divenuto obsoleto rispetto ai dettami dell’architettura militare dell’epoca, fu ceduto al conte di Alessano Andrea Conzaga a don Luigi Trani, che ne ampliò e trasformò la struttura per farne una dimora signorile. Elementi architettonici rinascimentali furono applicati sulla facciata esterna e sul portale ancora oggi visibile con lo stemma della famiglia Trani, raffigurante un drago.

Oggi, il Castello di Tutino è di proprietà della famiglia Caputo, che ha assunto il compito di mantenere e preservare questa struttura storica. Sebbene non sia chiaro quanto del castello sia accessibile al pubblico, la sua conservazione aggiunge valore sia culturale che storico alla comunità di Tricase. Il castello non solo racconta la storia di una famiglia e della sua importanza nella regione ma serve anche come un promemoria fisico dell’evoluzione architettonica e delle pratiche difensive nel corso dei secoli in Italia. La sua sopravvivenza fino ai giorni nostri offre un’esemplare testimonianza della storia locale e un punto di interesse per coloro che sono affascinati dal patrimonio storico e culturale del Salento.